Non dormire a sufficienza può causare problemi alla salute?

Non dormite a sufficienza? Non preoccupatevi, non siete certo i soli: secondo i Centers for Disease Control and Prevention, ciò accade a un adulto su tre. Prima di concludere che soffrite di insonnia,
però, sappiate che ci sono varie leggende metropolitane che devono essere sfatate. Continuate a leggere e poi concedetevi tutto il riposo che vi serve, così riuscirete a dare il massimo sia fisicamente che mentalmente.

Leggenda numero 1: non si può recuperare il
sonno perso riposandosi nel fine settimana. La questione del “ripagare il debito di sonno” è complessa, perché in questa convinzione c’è un fondo di verità.
Se il debito di sonno è cronico, cioè se, per almeno 12 settimane, non si è dormito a sufficienza per varie notti la settimana – è impossibile recuperare dormendo di più nel weekend”, spiega il dott. David Brodner.

Alcuni studi, però, mostrano che, dormendo il più possibile nel fine settimana, è possibile rimediare a due notti di sonno insufficiente. Non ci riuscite? Provate a fare un sonnellino di massimo mezz’ora tra le 14:00 e le 17:00; secondo Brodner, dormire più a lungo può interferire con il riposo notturno.

Leggenda numero 2: non si può dormire “troppo”. “Le ricerche hanno rilevato problemi di salute nelle persone che dormono eccessivamente”, afferma Brodner. Uno studio ha associato
il dormire più di dieci ore a notte
con un elevato rischio di sindrome
metabolica, un aumento dei trigliceridi, l’allargamento del punto vitae una riduzione del colesterolo HDL nelle donne. Se tendete a dormire troppo, forse il problema non è solo la stanchezza; le cause potrebbero essere depressione, diabete, dolore cronico, squilibri ormonali o apnea del sonno, quindi fareste bene a consultare un medico.

Leggenda numero 3: non dormire con il partner danneggia il apporto di coppia. Secondo i dati raccolti dalla Ryerson University di Toronto, oggi il fenomeno del “divorzio notturno” (cioè dormire in letti separati) riguarderebbe il 40% delle coppie. Spesso questo avviene perché i ritmi del sonno non combaciano o perché uno dei coniugi russa, tenendo sveglio l’altro.
Benché molti sostengano di dormire meglio insieme al partner, in realtà è vero l’opposto: quando i ricercatori della Ryerson hanno monitorato l’attività cerebrale di alcune coppie, hanno scoperto che molti soggetti non raggiungevano gli stadi di sonno più profondo a causa dei suoni o dei movimenti del partner. Dormire in letti separati, quindi, può migliorare la qualità del sonno e, dunque, anche il rapporto di coppia.

Leggenda numero 4:

stare a letto svegli fa bene quanto dormire. Purtroppo più tempo passiamo a letto svegli, più diventiamo ansiosi, perché non riusciamo a prendere sonno e, prima che ce ne rendiamo conto, metà della notte è già passata. “Alcuni riescono a recuperare bene dopo una notte di sonno insufficiente, ma per chi soffre di insonnia questo aumenta l’ansia la sera successiva, rendendo ancora più arduo addormentarsi”, afferma Brodner. Se siete a letto da 15 minuti o più, ma non riuscite a dormire, alzatevi, andate in una stanza tranquilla, illuminata da luci soffuse e leggete un libro noioso, o ascoltate della musica monotona (nota: non usate cellulare o computer, perché vari studi mostrano che disturbano il sonno). Quando vi sentite assonnati, tornate a letto.
Continuate così, fino a che non vi addormentate.

Leggenda n. 5: chi soffre di apnea del sonno, ne è
consapevole. L’apnea del sonno colpisce oltre 18 milioni di adulti ed è caratterizzata da un’interruzione breve e ripetuta della respirazione durante il sonno. Benché il russamento sia un segno rivelatore, non è detto che chi soffre di apnea ne sia consapevole soprattutto perché il problema si presenta quando dormiamo. “L’apnea del sonno è un disturbo grave che, se non è trattato, può causare altri problemi di salute come ipertensione, infarto, malattie cardiache e depressione”, spiega la dott.ssa Rita Aouad,
professore assistente di medicina del sonno presso l’Ohio State University Wexner Medical Center.
Inoltre,  le donne corrono un maggior rischio che il disturbo non sia diagnosticato, perché spesso non presentano sintomi classici come russamento e/o interruzioni del respiro. Soffrono, invece, di disturbi dell’umore, emicranie mattutine e stanchezza. Se sperimentate alcuni di questi sintomi, consultate il medico.

ABBASSATE LA TEMPERATURA

Ricercatori sostengono che abbassare un po’ la temperatura in camera da letto è fondamentale per dormire bene: per un sonno ottimale, impostate il termostato a 18°.